Stilistica: Riflessioni su aspetti di morfosintassi e testualità
Questo corso propone una serie di approfondimenti linguistici su aspetti di morfologia e sintassi che riteniamo salienti per la comunicazione orale così come per l’espressione scritta. Il corso si soffermerà sulle caratteristiche sintattiche, lessicali e testuali della scrittura accademica in particolare per aiutare lo studente di progredire nella sua capacità espressiva. Si prenderanno in esame gli aspetti dell’italiano contemporaneo più critici per uno straniero e quelli più rilevanti nell’italiano parlato. Gli argomenti trattati avranno sempre una cornice testuale mediante la quale sarà possibile osservare l’uso effettivo degli elementi morfosintattici e lessicali oggetto di analisi nel corso. Le lezioni avranno anche un carattere laboratoriale: mediante dei testi selezionati gli studenti potranno esercitarsi sulle strutture lessicali e morfosintattiche analizzate durante il corso. Il procedimento sarà di tipo induttivo: dalle strutture grammaticali e lessicali del testo gli studenti potranno rinvenire le regole di funzionamento del sistema linguistico italiano, potranno avviare una riflessione ed esercitarsi mediante delle apposite attività didattiche. L’attività di riflessione metacognitiva pur se guidata dall’insegnante è propedeutica alla consapevolezza metalinguistica tappa fondamentale per promuovere l’autoapprendimento.
La poesia di Dante nell’Italia del trecento
Il corso si propone di presentare e approfondire i contenuti dell’opera di Dante Alighieri. Si illustreranno particolarmente il contesto storico e gli aspetti biografici; la definizione, attraverso adeguate letture, dell’evoluzione della poesia nella “lingua di sì” (il “volgare” che diventerà l’italiano) tra XIII e XIV secolo (Scuola Siciliana, Guittone, Guinizelli, Cavalcanti, Cecco Angiolieri); i caratteri originali e innovativi della poesia di Dante, dalla giovanile Vita Nova alla Commedia;le sue concezioni linguistiche e l’influenza determinante della sua opera sulla costituzione della lingua italiana, seguendo gli sviluppi fino alle teorie di Pietro Bembo e alla pubblicazione del primo vocabolario della lingua italiana, il Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612). Largo spazio sarà dedicato alla lettura, all’illustrazione e al commento delle opere di Dante, in particolare Vita Nova, De vulgari eloquentia (in traduzione) e soprattutto Commedia. Saranno forniti adeguati cenni sulla rappresentazione nell’arte dei regni ultramondani e sull’iconografia di Dante.
Alla scoperta dell’Italia: Pratolini, Bassani, Ferrante
Il romanzo italiano è stato nel Novecento – e continua ad essere – uno specchio efficace per raccontare con forza e lucidità le vicende di minoranze, di emarginazione, di riscatto, coniugando i fatti minuti della vita quotidiana alle grandi tragedie storiche. Tramite tre libri – Il quartiere (1944) di Vasco Pratolini, Gli occhiali d’oro di Giorgio Bassani (1958), e L’amica geniale (2011) di Elena Ferrante – che sono stati anche grandi successi editoriali, il corso vuole affrontare due momenti cruciali della storia italiana: gli ultimi anni del fascismo, dalle guerre coloniali alle leggi razziali, e gli anni Cinquanta, segnati da macerie e miseria, ma anche voglia di ricostruire e ricominciare. I tre romanzi sono esempi di una letteratura in stretta connessione a territori e comunità che si vogliono raccontare “da dentro”, mescolando senso di appartenenza e volontà di fuga, identità ed emancipazione, legami famigliari e amicizie. Il corso vuole essere l’occasione anche per approfondire le grandi differenze che intercorrono tra Firenze, Ferrara, Napoli, e comprendere la complessità e la ricchezza della storia italiana.
Sociolinguistica dell’italiano contemporaneo
Il corso di sociolinguistica partirà dall’analisi di comportamenti linguistici comunemente osservabili per costruire le basi teoriche della disciplina in esame: al centro del processo comunicativo non c’è tanto la lingua quanto il parlante, e la lingua conta soprattutto in quanto comportamento che ha precise ricadute sociali. Il corso prevede una prima parte volta a descrivere, circostanziare e fissare raggi d’azione, competenze e concetti di base della disciplina, sia in senso generico sia con particolare riferimento all’italiano. Focalizzando sulla situazione italiana, si intende fornire il punto di partenza per la costruzione di una ricerca sociolinguistica, analizzando i concetti di lingua standard e dialetto, particolarmente rilevanti per il nostro paese, senza tralasciare tutte le altre dimensioni della variazione linguistica. Infine, si esaminerà l’architettura della lingua italiana, analizzandone le diverse varietà, per rispondere alla domanda “com’è fatto l’italiano oggi?”. Nelle ultime lezioni, si affronteranno temi di politica linguistica (l’italiano di fronte agli anglicismi) e problemi linguistico-sociali come il sessismo nella lingua e le politiche educative per colmare lo svantaggio linguistico. Partiremo dall’analisi di comportamenti linguistici comunemente osservabili per costruire le basi teoriche della disciplina in esame: al centro del processo comunicativo non c’è tanto la lingua quanto il parlante, e la lingua conta soprattutto in quanto comportamento che ha precise ricadute sociali.
Storia della Lingua Italiana
In questo corso ripercorreremo le linee principali della storia linguistica italiana, soffermandoci su alcunitemi e momenti fondamentali. Procedendo per tappe, esamineremo come e quando è nato l’italiano; come si è sviluppato nel rapporto con i dialetti e nel contatto con altre lingue; in che modo si è affermato come lingua scritta e letteraria, e attraverso quali canali è diventato, lentamente e faticosamente, la lingua parlata da tutti gli italiani. In questo percorso troveranno spazio le discussioni e le riflessioni sulla lingua, che vanno sotto il nome di “questione della lingua”, che hanno sempre accompagnato la storia dell’italiano e che hanno impegnato nei secoli tanti letterati e intellettuali: da Dante ai grammatici del Cinquecento, da Manzoni a Pasolini fino ai dibattiti più recenti. Inoltre, siccome ogni lingua si evolve in relazione alle
Bellezza e Bontà: il cibo nell’arte dall’Antichità ad oggi
Il rapporto fra l’arte e il cibo è antico quanto l’uomo e ancora molto attuale ma ogni artista lo ha raccontato in modo diverso con tecniche e intenzioni differenti in accordo alla sua sensibilità, al suo ambiente e alla sua epoca. Pertanto questo corso si propone di offrire agli studenti gli strumenti teorici necessari (fondamenti di storia, di storia dell’arte e di storia dell’alimentazione) ad indagare le opere d’arte raffiguranti cibo con il duplice obbiettivo di consolidare la conoscenza della storia dell’alimentazione utilizzando le immagini e viceversa comprendere meglio l’opera d’arte grazie alle competenze sul cibo acquisite.L’Italia con la sua ricca storia gastronomica e la sua splendida tradizione artistica costituisce un osservatorio privilegiato ma non mancheranno i riferimenti alle altre nazioni europee. Il percorso si svolgerà attraverso una rassegna di documenti d’arte figurativa italiani ed europei organizzata in senso cronologico, a partire dalle scoperte archeologiche per giungere alla contemporanea fotografia d’autore.
Breve storia dell’estetica occidentale dai greci a Leonardo e Michelangelo. Le teorie sull’arte e il bello tra filosofia, letteratura, arti visive
Parte di quella che consideriamo l’eredità dell’Occidente ha a che fare con Firenze. Si tratta di un patrimonio tangibile, presente nei musei e nelle piazze fiorentine, ma anche di un patrimonio immateriale di filosofi e di intellettuali (poeti, romanzieri), i cui nomi sono conosciuti ovunque: a cominciare da Dante e Boccaccio per arrivare a Leonardo, Marsilio Ficino, Michelangelo. Cercheremo così di utilizzare Firenze e questo patrimonio per affrontare le basi di una storia dell’estetica occidentale. Partiremo dal pensiero dei filosofi classici Platone, Aristotele e Plotino per poi tratteggiare le teorie sul bello e l’arte dei teologi cristiani come Agostino d’Ippona. Quindi affronteremo il medioevo con il mondo toscano in primo piano da Dante, Petrarca, Boccaccio, a Giotto. Arriveremo poi a studiare il cosiddetto rinascimento, analizzando questo momento con uno sguardo interdisciplinare tra letteratura e arti visive. Fu proprio nei secoli XV e XVI che prese forma il modo di concepire l’espressione artistica quale la intendiamo ancora oggi. Un fatto individuale, un’opera di ingegno che in parole scritte, in musica o in scultura spesso dichiara il senso del bello di un’intera società. Così accade per Brunelleschi o per Michelangelo. Parallelamente cercheremo di porci il problema di cosa sia il bello oggi, di chi siano gli artisti oggi, proprio attraverso un paragone con la classicità e il rinascimento.